Quando credere nell’amore ci rende forti. Gloria Bell, una di noi

Le stagioni della vita non sempre corrispondono alle stagioni dell’anima. Accade così che una donna ancora bella, nonostante le rughe e lo sguardo segnato, con un matrimonio fallito, due figli grandi che ormai non hanno più bisogno di lei, una vita piena e vuota allo stesso tempo, trovi nel ballo la possibilità di far vivere la parte più profonda di sè. E’ impossibile, infatti, ballare veramente senza essere se stessi. Quando si balla si dice la verità.

E Gloria Bell non mente. Ci sono donne che decidono di invecchiare, e non importa in quale decennio della loro vita si trovino. Sono quelle che hanno deciso di non accogliere Dioniso nella propria esistenza. Nietzsche conosceva bene la dualità della psiche umana e analizzando la mitologia greca aveva attribuito la componente razionale ad Apollo, quella istintuale a Dioniso. Essere apollinee simmetriche, perfette, iperlogiche, un pò ciniche, oppure dionisiache tumultuose, imperfette, istintive, credulone, in questa scelta si gioca la vita di ogni donna. Perchè se l’esperienza porta alla saggezza e si incomincia a valutare ciò che ci accade in termini di costi e benefici, cercando di avere il controllo sulle emozioni per non farsi più male, la vita se ne frega e irrompe all’improvviso, non si chiede quanti compleanni abbiamo festeggiato, ma valuta, semmai, la capacità di respirare che abbiamo conservato, nonostante l’ostinata abitudine di vivere in apnea, al risparmio di energie, al netto di emozioni e turbamenti.

Gloria Bell ci crede nell’amore, eccome. Si mette in gioco perchè è abituata a far vivere il suo corpo nel ballo, a prendersi il piacere con garbo naturale, lo stesso con cui piange e ride e gode. Sa accogliere Dioniso e questa è la sua forza. Non ha bisogno di artifici per continuare ad essere giovane, lei è e sarà sempre giovane perchè è viva, semplicemente viva.

A cinquant’anni il bilancio di tutti è spesso negativo. La maggior parte ha alle spalle un fallimento sentimentale, sia che sia uscita dal matrimonio, sia che vi sia rimasta dentro stancamente. I figli, se ci sono, hanno la loro vita e chi ha puntato tutto su di loro fatica a farsene una propria. Il più delle volte si è intrappolati in un lavoro che non abbiamo scelto, in un percorso che le circostanze hanno segnato per noi con la nostra inconsapevole complicità. C’è chi si accontenta di situazioni tiepide, barattando la felicità con un pò di tranquillità, chi invece vuole amare ancora, perchè non c’è modo migliore di fregare la morte, cantava Ligabue.

Certo per una donna non è facile trovare un interlocutore all’altezza. E spesso è colpa di altre donne, mogli, amanti, mamme che siano.

Gloria Bell, ad esempio, è una donna risolta. Nella scena della riunione di famiglia con ex marito e nuova moglie il suo equilibrio è evidente. Il fatto stesso che il marito sia convolato a nuove nozze dimostra l’assenza in lei di una natura vittimistica o, al contrario, manipolatoria. Lei lascia libero chi ama, sa fare un passo indietro, anche con i figli, sa voltare pagina.

Gli uomini con cui si relaziona, invece, continuano a rimanere dei bambini. L’ex marito, che il vino rende nostalgico davanti a vecchie foto, appare, in modo evidente, passato dal maternage della prima moglie a quello della seconda.

Il nuovo amante, invece, nonostante dichiarazioni eclatanti, che avrebbero dovuto metterla in guardia invece di commuoverla, appare ancora invischiato nella vita precedente, vittima di un ex moglie manipolatrice e di una relazione familiare disfunzionale. Quest’uomo torna a riprendersi la sua vita dopo un dimagrimento, ottenuto non con consapevole sacrificio, ma dopo un by pass gastrico. Già questo evidenzia l’approccio passivo che ha con l’esistenza. Sembra voler recuperare una dimensione sessuale che sicuramente gli mancava nel matrimonio, ma non riesce ad andare oltre quel tipo di libertà. Prigioniero del suo passato, che straripa e occupa tutto il suo presente, può offrire a Gloria la passione fisica, ma il suo nucleo, il suo centro rimarrà sempre quello precedente.

Le scelte degli uomini, insomma, sembrano essere sempre condizionate dalle donne che incontrano sul loro cammino.

Quando il nido, inevitabilmente, si svuota, la paura di essere soli può far fare scelte sbagliate. L’importante è comunque fare delle scelte. Uscire dal limbo in cui ci trinceriamo per sentirci al sicuro.

Quando Gloria decide di festeggiare il suo compleanno a Las Vegas con quell’uomo che già una volta l’aveva delusa, perdona lui ma perdona prima di tutto se stessa, perchè ammette di poter sbagliare ed è pronta a farlo ancora, se necessario. Si concede la possibilità di lasciarsi andare, consapevole che non tutto può ricadere sotto il nostro controllo, che tutto può sfuggirci di mano, ma che questo, in fondo, significa vivere. E quando ancora una volta lui scappa via, per correre dalla ex moglie e dalle figlie che lo reclamano per l’ennesima “urgenza”, decide di toccare il fondo in una notte di gioco e alcool, pronta a ricominciare ancora e ancora.

Meravigliosa la scena in cui, rimasta sola e disperata chiama la madre che la va a prendere. Testimonianza che il vero amore è sempre discendente e che, per chi di noi ha ancora la fortuna di averli, i genitori rimangono, in tempi di amori liquidi e nuclei svuotati, la sola ancora di salvezza.

Seguono giorni bui, giorni in cui Gloria rimette insieme i pezzettini in cui era finita. Ma lei non fa l’errore di valutare i suoi errori con parametri esterni e collettivi, sente solo la sua voce interiore e la straordinaria forza che può regalarle. Così nuovo taglio e colore di capelli, tappa fondamentale di ogni rinascita femminile, vestito verde smeraldo, dopo una liberatoria vendetta verso l’ex amante, si congeda con una danza prima disperata, poi liberatoria, che culmina in un gesto di vittoria a suggellare un nuovo inizio.

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