Quanto è importante far sentire l’amore, quanto è importante sentirsi amati?
La riluttanza al sentimentalismo, l’incapacità di dichiarare l’amore nascono, probabilmente, dal considerare ogni parola d’amore uno stereotipato clichè, ma anche una resa completa. Paradossalmente i sentimenti non devono essere noti proprio alle persone a cui sono diretti. Parliamo lingue diverse e spesso la parola è fonte di ambiguità, tanto più perchè l’amore non è esplicito, è sempre interpretato. Ma resta il fatto che il linguaggio è tutto ciò che abbiamo per colmare la distanza.
Non tutti sono dei giovani Werther, e forse non ci si deve prendere sempre troppo sul serio. Prendersi in giro è un modo di amarsi, scherzare può disinnescare una divergenza e aiuta a tollerare un disappunto, ma la relazione d’amore si nutre, soprattutto, di parole d’amore.
Il pudore dei sentimenti può diventare facilmente cinismo e impedire il gesto più naturale. Mantenere l’intimità, mantenere il bacio come dice Recalcati è indispensabile. Il bacio è il tempo di un’intimità che unisce il luogo della parola con quello del corpo. Non c’e amore senza dirsi Ti amo, non c’è amore senza bacio.
Amare qualcuno significa avere nei suoi riguardi un interesse profondo, percepire i suoi stati d’animo, conoscere i suoi gusti, ricordarsi le sue abitudini, scherzare sulle sue fissazioni. E’ necessaria la confidenza di innamorato per evidenziare le sfaccettature di un carattere che gli altri non possono conoscere, la sincerità della camera da letto per ricostruire una narrazione di se stessi di cui l’altro diviene complice e testimone.
Ci si sente davvero amati quando lo sguardo dell’altro è acceso su di noi. Se è l’amore a restituirci la nostra immagine la solitudine equivale proprio alla mancanza di uno sguardo attento, che funga da specchio abbellente. Uno sguardo che ci contenga, che riesca a delineare un’immagine nota di noi, a cui affezionarci, che impedisca alla nostra immaginazione di ingigantire i difetti, che ci aiuti a cogliere il senso inafferrabile dei nostri confini, del nostro essere unici.
Essere desiderati per i propri difetti è il più grande regalo che riceviamo dall’amore.
Non è la bellezza che dà vita all’amore ma l’amore che dà vita alla bellezza.
L’estetica platonica che si concentra sul rapporto matematico tra le parti di un corpo, vedendo la stessa necessità simmetrica nel corpo di una donna e nella costruzione di un edificio è la stessa che condividono le riviste di moda di tutto il mondo. Quella che fa sentire ognuno di noi inadeguato davanti allo specchio. Ma come possiamo spiegare con questi canoni matematici il perchè il nostro desiderio si concentra su un dettaglio di un corpo e per altri non è la stessa cosa? Kant ci dice che l’armonia di un corpo non è in se stesso ma nel modo soggettivo in cui lo guardo. L’attrazione si impunta proprio sulle imperfezioni. Vive di quel segreto apprezzamento per parti che altri non vedono, o giudicano imperfette, stimolata dalla capacità creativa che nasce quando si è liberi dalla tirannia della perfezione. E’ proprio vero che Dio si nasconde nei dettagli.
Sosteneva Proust che le donne belle andrebbero lasciate agli uomini senza immaginazione. I difetti, in quanto mancanze, suscitano l’amore, e chi ti ama davvero ti fa innamorare di te stessa, ti fa sentire bellissima.
Ciò che, secondo la pittrice Frida Khalo, rende un seduttore irresistibile suo marito, Diego Rivera, è proprio la sua capacità di avere uno sguardo attento sulle donne, uno sguardo amante. Quello sguardo che ti fa sentire unica, la capacità di dire l’amore, anche quando si limita allo stupore erotico. Frida ama il suo corpo martoriato attraverso lo sguardo di lui, uno sguardo inalterato negli anni, nonostante i tradimenti, i tormenti. Diego continua ad amare le sue cicatrici.
Ti meriti un amore che ti voglia spettinata, che ti faccia sentire sicura, in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te, che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi, che non si annoi mai a leggere le tue espressioni, che ti ascolti quando canti, che ti appoggi quando fai la ridicola, che rispetti il tuo essere libera, che ti accompagni nel tuo volo, che non abbia paura di cadere.
Esistono alcuni amori in cui lo sguardo dell’inizio si rinnova ogni volta. Sono gli amori che durano, che si rinnovano e non bruciano nel tempo, che non seguono l’ottica consumistica della facile intercambiabilità, ma quella preziosa e antica dell’insostituibile unicità. Il desiderio ha bisogno di novità ma come afferma Lacan è cieco perchè non sa che il Nuovo è solo una piega dello Stesso, e la parola fondamentale in ogni discorso amoroso è ancora.
Un amore al primo sguardo, seguito da numerosi altri primi sguardi.
Stai per compiere ottantadue anni. Sei sempre bella, elegante e desiderabile. Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai. Recentemente mi sono innamorato di te un’altra volta e porto di nuovo in me un vuoto divorante che solo il tuo corpo stretto contro il mio riempie. Andrè Gorz
Mi chiamo Alessandra Pennetta, sono un’insegnante di Storia e Filosofia, divorziata, fidanzata. Ho due figli di 17 e 21 anni, una madre ottantenne, un bassotto pelo ruvido. L’idea di fare un blog nasce dal piacere di comunicare, di dare e ricevere consigli, di stare al mondo con una postura nuova, affrontando gli eventi in modo attivo, tonico, personale.